mercoledì 20 giugno 2012

CONTRIBUIENTI 8 X MILLE


I Contribuenti, pertanto anche le quote di coloro che non hanno scelto nessuna destinazione, vengono comunque ripartite in proporzione alle percentuali di scelte realmente effettuate, come previsto dalla legge 222 del 1985 all’art. 37: “in caso di scelte non espresse da parte dei contribuenti la destinazione si stabilisce in proporzione alle scelte espresse”.  In base a questo espediente, si verifica un sorprendente effetto di amplificazione, di cui beneficia soprattutto la Chiesa Cattolica. Così, sebbene in media solo tre italiani su dieci scelgano di destinare l’8 x mille del loro prelievo fiscale alla Chiesa Cattolica, in pratica questa incasserà anche la maggior parte gettito dell’8 per mille non destinato ad alcuno. Insomma, più aumentano le astensioni più si accrescono gli introiti del Vaticano, che ottiene un finanziamento quasi triplo rispetto ai consensi espliciti ottenuti a suo favore.
Nel 2007, la Conferenza episcopale italiana si troverà ad incassare più di un miliardo di euro. Vale appena notare che di questa somma ingente, solo 205.000.000 (di cui 90 milioni alle diocesi, 85 milioni al terzo mondo, 30 milioni per interventi di carattere nazionale) sono stati destinati ad interventi caritatevoli ed umanitari. La quota maggiore è andata al finanziamento di apparati e strutture clericali: 353.708.000 per il sostentamento del clero; 432.570.769 per culto e pastorale.

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